Mercoledì, 16 Marzo 2011 14:18

San Gimignano, una piazzetta in nome di don Grassini

Scritto da  Gerardo

Trasmettiamo la rassegna stampa di un evento che ha molto interessato ed emozionato tutta San Gimignano.
Si tratta della dedicazione di una piccola piazza al proposto don Antenore Grassini, figura molto stimata da tutti i sangimignanesi.
Nel seguito, riportiamo uno stralcio dell'articolo del Corriere di Siena in cui Giovanni Cencetti, attraverso la cerimonia, la figura di don Grassini, aiuta a capire il personaggio.



San Gimignano, una piazzetta in nome di don Grassini
La commemorazione. A un anno dalla scomparsa, l'omaggio della comunità all'amato prete.

Dopo meno di un anno dalla sua scomparsa, San Gimignano dedica un angolo, all'interno delle mura castellane, all'indimenticato don Antenore Grassini, proposto per una via di questa città.
L'iniziativa, partita a cura dell'attuale Giunta Comunale, nello scorso febbraio, ha trovato subito all'unanimità dei consensi in Consiglio Comunale, anche per quanto riguarda la scelta del luogo, una piazzetta appena dentro la porta San Matteo, sulla quale non prospettano - come ha rilevato il sindaco Giacomo Bassi, in occasione della cerimonia di intitolazione, che ha avuto luogo ieri mattina - né abitazioni, né palazzi storici, né elementi di particolare richiamo architettonico, ad eccezione delle belle mura castellane che la chiudono, la quale, nella sua semplicità e minima dimensione, richiama immediatamente alla mente la genuinità e la modestia di un personaggio peraltro di grande spessore culturale, puntuale interprete di una città cara al mondo.
Bassi, in un applauditissimo ricordo del personaggio, ha reso note anche le motivazioni dell'iniziativa, che sono poi quelle peculiari della sua personalità e che tutti conoscono: il senso innato della generosità, la sua presenza assidua in ogni luogo del bisogno, il senso cristiano e civile della giustizia in generale e di quella sociale in particolare, il suo prodigarsi per tenere uniti, al di là delle naturali diverse appartenenze, i Sangimignanesi, la rara consapevolezza di esser pastore anche ai milioni di visitatori, il suo sorriso e la sua parola di conforto per tutti; soprattutto la concezione di città quale comunità di persone piuttosto che entità puramente urbanistica.
"Se fosse qui con noi - ha detto Bassi, ricordandone episodi e pensieri della sua vita - dopo aver scosso la testa, come faceva abitualmente quando venivano evidenziati i suoi meriti, sarebbe stato contento, almeno, che il suo nome, legato a questa piazzetta, avrebbe evitato, essendo del tutto priva di numeri civici, il fastidio dell'aggiornamento dei documenti...".
Una cerimonia semplice, quasi ai margini della festa di Santa Fina, patrona della città, solennizzata dalla presenza dell'Arcivescovo e delle altre Autorità civili e militari, folklorizzata perfino dai bei costumi medievali dei Cavalieri di Santa Fina e dal complesso bandistico della "Puccini", il foltissimo pubblico, che gremiva, oltre la piazzetta, anche le strade adiacenti, segno palese dell'affetto che legava la comunità sangimignanese al proprio proposto, si è subito identificata nelle belle parole del suo sindaco, che ha terminato il suo intervento visibilmente emozionato.

(Giovanni Cencetti, Corriere di Siena, 13 marzo 2011)
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